Ultimamente, complice anche l’aumento del costo delle materie prime, la richiesta di pavimenti a basso spessore, ( inferiori ai 15 cm), è particolarmente aumentata, non sempre per motivi che possiamo definire come “tecnici”, ossia derivati da necessità specifiche. Più spesso le richieste sono spinte da necessità di tipo economico, ma sono frutto di un “errore di valutazione marchiano”.
Si pensa infatti che, diminuendo lo spessore del pavimento, si vada in qualche modo a risparmiare. Questo presupposto è completamente errato. Vediamone il motivo.
Perchè uno spessore basso dovrebbe essere più Economico?
Questa sembra essere una risposta facile. Un pavimento di spessore minore richiede una minore cubatura di calcestruzzo, con un notevole risparmio di spesa. Minor fornitura significa anche meno viaggi, minor tempo d lavorazione, ecc ecc.. Insomma, un ragionamento che sembra non fare una grinza.
Ma la realtà è ben diversa. Perchè il nostro pavimento con spessore pari a 15 cm sia in grado di svolgere il suo compito sarà necessario utilizzare un CLS ad alte prestazioni ed utilizzare un’armatura specifica, spesso prevedendo sia reti elettrosaldate sia un mix di fibre metalliche e sintetiche. Solo in questo modo, nonostante il basso spessore, il pavimento sarà in grado di resistere ai carichi normalmente richiesti nell’industria. Senza queste misure si avrà la quasi totale certezza che il pavimento si lesioni o si deformi provocando distacchi, cedimenti o avvallamenti.
E, si badi bene, non stiamo parlando di “carichi eccezionali”, ma di resistenze tutto sommato “comuni”. Quando invece si parla di carichi molto prestazionali è necessario uno studio progettuale specifico assai più accurato. Nel video qui sotto possiamo per esempio vedere gli accorgimenti presi per realizzare un pavimento di 19+1 cm di spessore ad “alte prestazioni” per avere un’idea della qualità “necessaria”. Il pavimento in questione è stato realizzato in collaborazione con Bekaert e Superbeton.
Il motivo è banale: diminuendo lo spessore si diluisce la resistenza della piastra, che, a sua volta sarà più soggetta a fenomeni
L’utilizzo di un CLS di miglior qualità e l’applicazione un’armatura rinforzata fanno levitare i costi in modo considerevole, annullando del tutto il risparmio dato dalla minor quantità di materiale. Per questo motivo, in via cautelativa, sia il Codice di Buona pratica edito dalla Conpaviper, sia il CNR 2014, sconsigliano la realizzazione di pavimenti con spessore inferiore ai 15 cm. Ha quindi senso prevedere pavimenti a basso spessore per risparmiare? Assolutamente no; il rischio è altissimo!
Come si presenta la superficie del pavimento in caso di Curling della piastra.
Questo ovviamente non significa che non si possano realizzare pavimenti a basso spessore quando serva. Vediamo come.
I pavimenti a basso spessore si possono realizzare
Ci sono varie soluzioni tecniche che ci permettono di realizzare pavimenti a basso spessore ed ad alta resistenza. A seconda della tipologia possono essere realizzati su terreno o su prefabbricato, a patto però che siano rispettati stretti parametri tecnici.
Innanzitutto è buona norma, se il pavimento è poggiante su terreno, effettuare prove geologiche di tenuta e i relativi lavori di consolidamento. La tenuta del sottofondo, che è sempre un fattore di primaria importanza, in questo caso diviene fondamentale. Dalle prove geologiche sarà quindi sviluppato il progetto di armatura e la definizione delle caratteristiche tecniche del CLS, che dove avere una resistenza più alta della norma e un bassissimo rapporto A/C.
In caso di pavimento realizzato su solaio o struttura prefabbricata sarà necessario individuare se realizzare una pavimentazione collaborante o non collaborante.
Poiché il principale scopo del pavimento sarà ridurre al minimo “l’effetto curling” verranno utilizzate tutte le attenzioni necessarie a contenere il fenomeno. Alleghiamo qui un articolo che ne parla.
Sarà anche opportuno prevedere uno strato d’usura ad alto spessore, che contribuirà nel miglioramento delle caratteristiche fisiche del pavimento. Inoltre, poiché tali strati d’usura non richiedono acqua di bleeding superficiale per essere applicati, sarà possibile ottenere un rapporto A/C ancora più stringente. In casi estremi potrà essere preferibile un’applicazione Fresco su Asciutto. In questi casi si consiglia di indicare in capitolato lo spessore totale usando la formula X+Y dove l’incognita X è lo spessore della piastra e l’Y rappresenta lo spessore dello strato d’usura; per esempio 9+1 indica un pavimento di spessore totale 10 cm formato da 9 cm di massetto e 1 cm di strato d’usura.
In genere è possibile realizzare pavimentazioni industriali monolitiche fino a circa 5 centimetri di spessore. Sotto questa soglia generalmente è meglio prevedere delle pavimentazioni prefabbricate ( lastre o piastrelle industriali). Per informazioni maggiori vi rimandiamo all’articolo
Perchè realizzare un pavimento a basso spessore?
Ci sono vari motivi per prescrivere un pavimento a basso spessore: realizzazione su massetto pre-esistente, necessità specifiche dovute a macchinari/canalizzazioni, bassa quota sul finito, rapporto tra cubatura/altezza/sfruttabilità dell’edificio. Ta tutti però il più comune è la necessità di realizzare un pavimento industriale su solaio. In questo caso pochi centimetri in meno di spessore equivalgono a un risparmio di peso gravante sulla struttura. Realizzare un pavimento di spessore 10 cm permette di dimezzare letteralmente il peso del pavimento a tutto vantaggio della portanza del solaio e quindi della sua capacità di carico.
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