PAVIMENTI IN CEMENTO A BASSO SPESSORE
I pavimenti industriali a basso spessore consentono di recuperare le superfici esistenti in modo semplice, sicuro ed economico. Evitano, nella quasi totalità dei casi, la demolizione la ricostituzione dei fondi e dei getti di piastre in calcestruzzo strutturali. Al contempo sono una soluzione ottimale per tutti i lavori ex novo in cui c’è poca differenza di quota rispetto al finito. Confrontati con altre soluzioni, come l’impiego di strati d’usura in malta di resina o il poliuretano cemento, sono parimenti resistenti, ma più semplici da applicare e molto più economici.
Questi sistemi consentono di compensare bassi cambi di quota, senza applicare sistemi in resina, che, fino ad oggi, erano l’unica soluzione applicabile. Per approfondire questo argomento vi rimandiamo all’articolo: #pavimenti a basso spessore
Possono essere utilizzati su pavimenti ex novo o per ripristinare vecchie pavimentazioni mantenendo le piastre di calcestruzzo esistenti, evitando così inutili ed onerose demolizioni. Questi sistemi applicativi coprono range di spessore totale da 100 mm fino ad 1 mm.
UN SISTEMA SEMPLICE MA TECNOLOGICO
Molti pensano che realizzare un pavimento industriale in cemento con spessore totale inferiore a 10 cm sia una operazione rischiosa. Ma non è così, a patto che si conoscano bene le tecniche di applicazione, essendo richiesto un sistema ” fresco su asciutto”.
Il termine indica l’applicazione del pavimento industriale in cemento su un sottofondo in calcestruzzo già asciutto e maturato; per questo si distingue dalla tecnica “fresco su fresco” che prevede l’applicazione di una pavimento su un getto di calcestruzzo ancora fresco.
Bisogna però fare un distinguo importante, perchè esistono molteplici materiali commerciali che consentono di recuperare dislivelli mediante livelline cementizie. Questi prodotti sono pensati per l’ambito civile, e non sempre hanno le caratteristiche per essere assoggettate ad usi gravosi. Il rischio è che si stacchino, si sgretolino o si deteriorino in breve tempo. Il concetto è semplice: non confondere sistemi collanti ad uso civile con quelli ad uso industriale. Come si identificano queste differenze? Esclusivamente dai dati forniti dai produttori degli strati di usura per caratteristiche di adesione e resistenze meccaniche che si conformino alla normativa pari agli strati di usura per pavimentazioni progettate ex novo. Su questo argomento viene in aiuto la norma DIN 1100 che definisce gli standard di durezza degli strati di usura sia per pavimenti industriali “fresco su fresco” che “fresco su asciutto”.
UN Pò di storia.
I pavimenti a basso spessore sono stati impiegati nell’industria mondiale fin dal anni ’30. Basti pensare che già negli anni ’50 in Italia non si usava fare i pavimenti fresco su fresco, ma si realizzava la piastra in calcestruzzo lasciando lo spessore finale di 3-4 cm per posare successivamente il pavimento industriale a fine cantiere. Prevalentemente si posava grès industriale o piastrelle in asfalto o blocchetti di legno, etc. Furono i tedeschi a proporre all’industria l’uso di sistemi monolitici in cemento a basso spessore con strati d’usura cementizi. Questi tipi di pavimenti andarono a sostituire tutti i pavimenti di piccoli formati per economia di costi, velocità esecutiva e maggiore durata.
Quando negli anni ’70 fu introdotto il metodo di costruzione delle pavimentazioni industriali con un unico getto della piastra di calcestruzzo e l’applicazione dello strato di usura “ fresco su fresco” si delinearono subito due metodi costruttivi. Incorporare sul calcestruzzo fresco uno strato di usura anidro recuperando l’acqua di composizione del calcestruzzo ( denominato commercialmente spolvero) ed un altro applicando sul calcestruzzo fresco una malta a spessore ( denominato commercialmente pastina ). Con il sistema a spolvero lo spessore dello strato di usura è contenuto tra di 1 e 6 mm. Con il sistema a pastina lo spessore dello strato di usura varia tra i 7 a 30 mm.
LA PASTINA DI CEMENTO
I pavimenti a basso spessore applicati ” fresco su asciutto” necessitano obbligatoriamente l’applicazione di uno strato d’usura a pastina. Il motivo è semplice: come abbiamo visto lo spolvero richiede la presenza di acqua di bleeding per fare in modo che il cemento anidro aderisca alla superficie. Ma questo, nei pavimenti a basso spessore non accade, perchè la presenza di acqua di bleeding inficerebbe eccessivamente le caratteristiche tecniche del mandato e pertanto viene sempre evitata.
Ne consegue che la scelta dello strato d’usura si restringa alla pastina di cemento, o, in alternativa, a sistemi resinilici come una malta di resina a spessore o un poliuretano cemento.
Tra le tre possibilità la pastina si dimostra parimenti valida dal punto di vista tecnico, con grandi vantaggi per costi e facilità di applicazione. A seconda dello spessore necessario è possibile applicare direttamente uno strato di pastina sulla piastra, o utilizzare uno speciale massetto compensatore.
Spessore variabile da 1 a 50 mm
In questo caso si applica uno strato d’usura a pastina dello spessore adeguato direttamente sulla piastra. E’ possibile cosi dimensionare un pavimento con spessore 1 a 50 mm.
Preparazione
Dopo aver effettuato una semplice preparazione meccanica, viene applicato uno specifico primer, che permette l’adesione dello strato d’usura. L’applicazione e la resistenza di questa aderenza è garantita, ed il prodotto finale risulta di eccellente qualità.
Spessore variabile da 50 mm a 100 mm.
In questo caso è necessario prevedere un massetto compensatore prima dell’applicazione dello strato d’usura.
Il massetto viene realizzato con un getto di calcestruzzo molto duro.
Preparazione
La piastra viene preparata allo stesso modo ( con preparazione meccanica) , e viene applicato l’apposito primer che permette l’aderenza del massetto di spessore variabile da 40 a 90 mm, su cui viene applicato lo strato d’usura a pastina di 1-2 cm.
Esempio di messa in opera
Scheda tecnica del prodotto applicato nel video: https://www.sipisrl.it/pavimento-industriale-dursil_1-5.php
2 Comments
Paolo Pastore
Buongiorno, dovrei ripristinare 150 mq di vecchia soletta esterna carrabile in calcestruzzo. Spessore a disposizione 2-3 cm…
Mi chiedevo se il vostro prodotto fosse utilizzabile in esterna con possibilità anche di ripristino pendenze. Cantiere in Novara
Andrea De Benedetti
Si. ci contatti via mail o telefonicamente