Con nostra grande soddisfazione da una decina di anni l’attenzione verso i pavimenti industriali è radicalmente cambiata. Molta più attenzione per quanto riguarda il numero di pubblicazioni, di articoli di approfondimento e di quaderni tecnici.
Tuttavia, la maggior parte di questi articoli è focalizzato sul dimensionamento della piastra e sulla qualifica del calcestruzzo, pochi parlano del segreto di un pavimento industriale: lo strato d’usura.
Il cuore di un pavimento industriale.
Lo strato d’usura è la parte superficiale del pavimento che ne determina l’utilità. Tecnicamente è uno strato di protezione realizzato con materiali duri o durissimi legati insieme dal cemento e/o dalla resina. Lo spessore di questo strato può variare dai pochi micron fino a più centimetri.
Possiamo considerarlo come la corazza di un carro-armato che protegge la struttura sottostante. Se lo strato d’usura è inadatto o malamente concepito, il pavimento non assolve alla sua funzione primaria. Quasi ogni caratteristica di un pavimento è dettato dallo strato d’usura, come la resistenza all’abrasione, l’antistaticità, la facilità di pulizia, resistenza agli acidi ed alle basi, polverosità e porosità della superficie. Senza di questo un pavimento sarebbe solo un getto di calcestruzzo senza protezione, destinato a consumarsi con estrema velocità.
ma anche la più importante, perchè determina le sue caratteristiche di resistenza e le sue qualità tecniche; anzi, a ben pensarci, è lo strato d’usura che rende un pavimento industriale. La piastra sottostante è certamente importante, ma da sola è solo un getto di calcestruzzo senza alcuna vera utilità, perchè senza un adeguato strato d’usura si consumerebbe con estrema velocità. Che ogni pavimento industriale abbia uno strato d’usura è un dato di fatto, che i fruitori non sappiano quale tipo di strato d’usura sia stato applicato e quale sia la sua qualità è purtroppo un’altro dato di fatto.
Questo succede perchè nemmeno i clienti più attenti fanno attenzione agli strati d’usura, anche perchè il mercato per primo non fornisce molte informazioni a riguardo.
Strati d’usura in cemento
Fondamentalmente esistono due tipologie di strati d’usura realizzati in cemento: lo spolvero e la pastina di cemento. Entrambi utilizzano il legante cemento e aggregati duri o durissimi per induzione la superficie. Si differiscono però per resistenza, caratteristiche e spessore.
Il metodo a #spolvero sfrutta l’acqua di bleeding superficiale: sul getto ancora fresco si getta del cemento anidro assieme a sabbia ed aggregati di quarzo. Il quarzo si lega con il cemento e l’acqua superficiale formando uno strato di materiale duro sulla superficie del #cemento. Questo strato, a seconda della tipologia del calcestruzzo utilizzato nella piastra, del cemento, della granulometria degli inerti, può raggiungere spessori da 1 a 6 mm. Se è necessario raggiungere prestazioni di resistenza più elevate si possono utilizzare spolveri a base di Corindone o Metallici. Può essere applicato solo fresco su fresco ed è adatto per pavimenti industriali con traffico leggero o medio. La norma NTC prevede che non possa essere mai usato in esterni.
Il metodo a #pastina prevede la realizzazione di una malta a base di cemento ed aggregati duri che viene impastata a parte in modo omogeneo e poi applicata direttamente sul getto fresco o maturato. La pastina può essere realizzata con ogni genere di aggregati duri come quarzo, corindone o aggregati metallici, inseriti in una curva granulometrica corretta ed omogenea. Lo strato d’usura a pastina viene definito in progetto e calibrato durante il getto con appositi regoli. Generalmente lo spessore previsto è di 10 mm, ma è possibile realizzare pastine di spessore compreso tra i 6 ed i 50 mm. La pastina può essere applicata “fresco su fresco” ossia sul getto ancora fresco o ” fresco su asciutto” ossia su una piastra già indurita. E’ anche possibile levigare un pastina per portare a vista gli inerti, o realizzare pastine fluorescenti o fotocatalitiche.
STRATI D’USURA IN RESINA
Anche i cosiddetti ” pavimenti in resina” sono degli strati d’usura: tecnicamente poggiano su una piastra in cemento, per formarne lo strato d’usura superficiale, e non esistono sistemi resinilici che non poggino su un massetto di supporto. A seconda del tipo di resina utilizzato, si possono ottenere varie resistenze specifiche e conferire speciali caratteristiche allo strato d’usura, come l’antibattericità, l’antistaticità. Per brevità diversifichiamo i sistemi resinilici in base al loro sistema applicativo.
Strato filmogeno. Un sistema molto semplice, che prevede
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